martedì 13 novembre 2018

Affitto, come funziona il contratto transitorio?


Studenti fuori sede e lavoratori in trasferta scelgono spesso il contratto di affitto transitorio. Una formula consentita per soddisfare particolari esigenze dei proprietari e/o dei conduttori e che prevede una durata massima di 18 mesi, non rinnovabili. Ma vediamo esattamente di cosa si tratta.
Il contratto di affitto transitorio, disciplinato dalla legge n. 431 del 1998, è destinato alle locazioni temporanee (da 30 giorni a 18 mesi) e non turistiche. Esso è consentito in alcuni casi specifici, al di fuori dei quali non può essere stipulato.
In particolare, un contratto di affitto transitorio può essere stipulato se non si ha a disposizione la propria casa a causa di calamità o perché l’immobile necessita di una ristrutturazione; se ci si deve trasferire per motivi di studio o lavoro a termine; se si deve assistere un familiare per problemi di salute; se si ha necessità di un nuovo alloggio dopo la separazione dal coniuge.
E’ necessario documentare la temporaneità dell’affitto all’interno di apposite clausole del contratto, dalle quali risulti che è l’inquilino a cercare questo tipo di contratto per particolari motivi o che è il proprietario che decide di dare in affitto la propria casa per pochi mesi.

Contratto transitorio affitto studenti

Tra le ragioni, dunque, che giustificano la stipula di un contratto di affitto transitorio ci sono motivi di studio. In particolare, uno studente fuori sede può prendere in locazione un immobile stipulando un contratto transitorio.

Contratto transitorio affitto, il modello

Il modello del contratto di affitto transitorio è predisposto dal Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture.
Il contratto deve contenere obbligatoriamente alcuni elementi: le generalità delle parti; la descrizione dell’immobile; l’indicazione dell’importo del canone; le modalità di versamento; la durata della locazione; l’espresso riferimento all’esigenza transitoria, che deve essere comprovata da idonea documentazione allegata al contratto stesso; l’apposita clausola con la quale il conduttore dichiara di aver ricevuto le informazioni e la documentazione, comprensiva dell’attestato, in ordine all’attestazione di prestazione energetica.

Contratto transitorio affitto, la cedolare secca

Come confermato dall’Agenzia delle Entrate, nel contratto di affitto transitorio è possibile applicare la cedolare secca al 10%.
La cedolare secca sugli affitti con aliquota ridotta si applica – oltre che ai contratti di affitto agevolati (3 anni più 2) e ai contratti per studenti universitari – anche ai contratti transitori disciplinati dalla legge n. 431 del 1998.

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